Fondata e guidata da Tim Etchells, la storica compagnia Forced Entertainment si è imposta all’attenzione per il suo straordinario lavoro sulla drammaturgia contemporanea britannica. È forse per questo che, a più di un decennio di distanza dal debutto dello spettacolo, Robin Arthur (tra i membri della compagnia) e Roberto Castello con la produzione di ALDES hanno deciso di tradurlo e riallestirlo (per la prima volta, non in lingua originale) per renderlo accessibile anche al pubblico italiano senza l’ostacolo dei sottotitoli.
Una donna e un uomo, in uno spazio incorniciato solo da un festone di lampadine colorate, giocano ad avanzare ipotesi, dalle più verosimili alle più paradossali, sul futuro che attende il genere umano. Il meccanismo, per quanto semplicissimo, scatena ben presto un fuoco d’artificio di lucida, disincantata, intima, profonda, e a tratti amara, introspezione.
Si alternano sul palco per incarnare l’adattamento italiano della pièce alcuni dei migliori interpreti della scena nostrana: Marco Cavalcoli o Roberto Rustioni con Caterina Simonelli o Deniz Ozdogan.
Il programma potrebbe variazioni