Un archeologo in redazione
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Un archeologo in redazione

Conferenza in presenza e online a cura di Giuseppe Maria Della Fina - Fondazione per il Museo Claudio Faina, comitato scientifico di Archeo

Nell'ambito di Roma Racconta… le professioni del patrimonio culturale

10.01.2023 ORE 16:30 Museo di Roma
Piazza San Pantaleo, 10

Informazioni

Il 2 gennaio 1960 Gisberto Martelli, allora Soprintendente ai Monumenti e alle Gallerie dell’Umbria, scriveva una lettera indignata al Presidente dell’Opera del Duomo di Orvieto dove criticava il fatto che – durante la trasmissione televisiva Campanile sera – una “commissione di esperti”, scritto tra virgolette, era stata accolta negli spazi del museo e denunciava che: «la cosa non giova al decoro ed alla sicurezza della illustre raccolta». La nota proseguiva affermando che non avrebbero dovuto ripetersi: «spiacevoli episodi del genere».
Il Presidente dell’Ente rispondeva con prontezza, in data 5 gennaio 1960, segnalando che si era creato un equivoco, in quanto l’Opera del Duomo non era coinvolta nell’iniziativa, dato che la sala era stata concessa dalla Fondazione per il Museo Claudio Faina, con sede in un altro palazzo affacciato sulla stessa piazza. Aggiungeva inoltre che la sua: «Amministrazione, non avrebbe mai preso in esame una eventuale richiesta in tal senso, per evidenti motivi facilmente intuibili».

Campanile sera era una trasmissione televisiva condotta da Mike Bongiorno, Enzo Tortora e Renato Tagliani (sostituito poi da Enza Sampò), che andava in onda il giovedì sera. Venne trasmessa dal 5 novembre 1959 al 30 novembre 1961 ed ebbe un ascolto medio di oltre 11 milioni di spettatori.
Lo sdegno del Soprintendente e del Presidente dell’Opera del Duomo oggi non lo comprendiamo. Ai nostri occhi sembra piuttosto una lodevole iniziativa mediatica per promuovere un museo. Ma, quello scambio epistolare, nei giorni iniziali del 1960, fa comprendere quanto la situazione sia mutata da allora.

Nell’intervento si tenta di dare conto di tale cambiamento profondo provando a ripercorrerne le tappe con uno sguardo rivolto soprattutto al ruolo dei quotidiani, delle riviste di divulgazione culturale e della radio pur non trascurando ovviamente la televisione e i canali di comunicazione che si sono affermati più di recente.
Lo spazio maggiore nell’intervento è dato alle modalità della comunicazione e alla responsabilità di chi comunica i beni culturali: stretto tra le esigenze di un’informazione corretta e le sirene di un sensazionalismo verso cui viene spinto e, talvolta, accetta di dirigersi senza molte remore.
Si cerca, infine, di ricordare qualche Maestro, come Sabatino Moscati, e di raccontare alcuni “segreti” del mestiere.

Il programma potrebbe subire variazioni

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