I novemila abitanti dell’antica comunità di Brody, tra il 1941 e il 1944, furono quasi totalmente annientati nelle strade della città, e poi nel ghetto, nei campi di lavoro forzato e nei campi dí Beliec e Majdanek. Lo sterminio si consumò con la collaborazione degli ultranazionalisti ucraini, animati da antico e profondo antisemitismo. Nelle ultime settimane di guerra, i superstiti ebrei organizzarono una resistenza all’interno del ghetto volta ad accelerare la ritirata dell’occupante nazista, ma le Einsatzkommando delle SS risposero compiendo uno dei più grandi massacri della storia della Shoah, che non risparmiò nemmeno i ragazzi nascosti nei rifugi. I pochi superstiti di Brody, ancora vittime dell’antisemitismo del secondo dopoguerra lasciarono l’Europa orientale e, fra Israele e gli Stati Uniti, costituirono il gruppo degli “Ex residenti di Brody” , realizzando il progetto “Yitkor Sefer shel Brod” (“Il libro della memoria di Brody”), testo indispensabile per ricostruire i fatti avvenuti tra il settembre 1941 e il luglio 1944 e cogliere il profondo legame comunitario dei sopravvissuti. Il libro di Antonella Tiburzi narra la distruzione della comunità, descrive la pianificata ferocia dei nazisti e dei complici ucraini, restituisce un universo culturale e intellettuale spazzato via dalla Shoah.
Intervengono Costantino di Sante e Aldo Pavia. Con la presenza dell’autrice. A cura di Aned.
Antonella Tiburzi insegna Didattica della storia presso l’Università di Bolzano. I suoi studi riguardano la storia della Shoah in Italia e in alcune comunità dell’Unione Sovietica, il lavoro forzato nei lager nazisti, la resistenza ebraica e le vittime ebraiche dell’Aktion T4.
Il programma potrebbe subire variazioni