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Viaggio nella Pop Art. Un nuovo modo di vedere le cose
Un viaggio straordinario attraverso le opere più iconiche della Pop Art, inclusa un'intervista esclusiva a Andy Warhol nei LED
Un viaggio straordinario attraverso le opere più iconiche della Pop Art, inclusa un'intervista esclusiva a Andy Warhol nei LED
A due anni dall’apertura dello spazio espositivo e dopo aver ospitato importanti mostre come Flesh: Warhol & The Cow. Le opere di Andy Warhol alla Vaccheria e Dal Futurismo all’arte virtuale, gli spazi della Vaccheria nel Municipio IX Roma EUR sono pronti ad accogliere Viaggio nella Pop Art: un nuovo modo di amare le cose, il nuovo progetto espositivo a ingresso libero curato da Giuliano Gasparotti e Francesco Mazzei con circa 200 opere provenienti da collezioni private e raccolte dalla Collezione Rosini Gutman a cura di Gianfranco Rosini.
Da grande casale dell’agro romano adibito a stalla a polo culturale aperto al coinvolgimento di tutti, punto di riferimento per tanti giovani talenti e artisti del territorio, la Vaccheria dell’EUR si candida a diventare, con questo nuovo progetto espositivo, la Casa romana della Pop Art, una nuova Factory attualizzata al contesto e ai tempi di oggi, fortemente voluta dalla Presidente del Municipio IX Roma EUR con delega alla cultura Titti Di Salvo.
A dare il via a questo processo di trasformazione contribuisce, oltre alla mostra, la prima edizione di From Pop to Pop, festival dedicato alla cultura pop in programma dal 13 al 15 settembre 2024 con eventi a ingresso libero e gratuiti per tutti.
LA MOSTRA
Attraversando quasi otto decenni, il percorso espositivo di Viaggio nella Pop Art: un nuovo modo di amare le cose, racconta la corrente artistica anticonformista e “popolare” per definizione, in grado di superare le barriere e determinare identificazione.
Si consolida così una vocazione già manifestata nel settembre 2022, quando la Vaccheria ha celebrato l’apertura con una grande mostra dedicata proprio al genio di Warhol, tra le più apprezzate dai visitatori, riuscendo a reinterpretare e restituire alla fruizione del pubblico lo spirito di un movimento che, con la sua visione del mondo leggera ma mai superficiale, concettuale e al tempo stesso comprensibile, ha letteralmente rivoluzionato il modo di amare le cose.
La mostra presenta al pubblico circa 200 opere di 45 artisti italiani e internazionali, riconducibili alla Pop Art e alle sue varie articolazioni moderne e contemporanee: dalla Pop Art americana dei primi anni Sessanta al Noveaux Realisme, dai circoli romani di piazza del Popolo al New Pop, passando per la Urban Art e la New Web Generation.
Artisti diversi e distanti tra loro ma uniti da tratti comuni, ugualmente impegnati nella volontà di comunicare un’emozione, un’idea, uno stato d’animo attraverso un’esplosione di energia pura e dinamica, di colori sgargianti, luce, vitalità, movimento.
L’esposizione si snoda lungo tre direttrici.
La prima è un focus sui grandi protagonisti della Pop Art americana (Andy Warhol, Roy Lichtenstein e Robert Rauschenberg) e della New Pop (Marco Lodola e Mark Kostabi). In mostra opere iconiche di Andy Warhol, come Liza Minnelli e Cow, unite ad alcuni suoi lavori che testimoniano il suo rapporto profondo con l’Italia e la società del tempo. Tra queste è celebre il Fate Presto, interpretazione in stile Pop Art della prima pagina del quotidiano Il Mattino del 26 novembre 1980 che esortava il tempestivo intervento in soccorso delle vittime del terremoto che sconvolse l’Irpinia. A completare il viaggio nella corrente americana opere iconiche di Roy Lichtenstein (Sunrise, Shipboard Girl), Robert Rauschenberg (Sky Rite) e Robert Indiana (Liebe Love).
I temi cari a Warhol, dal rapporto con la musica e con i media alla mescolanza di linguaggi, tecniche e materiali, sono reinterpretati in chiave postmoderna da Mark Kostabi, di cui l’esposizione presenta, tra le altre, l’opera Gaming the Course of History, qui esposta per la prima volta. L’esplosione di colore presente in quest’opera è bilanciata dalla presenza in mostra di alcuni disegni a matita preparatori che costituiscono la fase iniziale del suo percorso artistico e testimonianza concreta della produzione del suo Kostabi World, lo spazio newyorkese in cui il collettivo che ruota intorno all’artista reinterpreta i temi cari a Warhol in chiave contemporanea.
Colori e tratti vibranti caratterizzano anche la produzione artistica di Marco Lodola, fondatore del Nuovo Futurismo, del quale la mostra presenta, tra le altre, il Jim Morrison e l’imponente scultura tridimensionale Abbey Road, al centro del percorso espositivo con i suoi monumentali pannelli portanti per 8 metri di larghezza e 4 di altezza.
La seconda direttrice della mostra si concentra sul protagonismo femminile e sulla forza dirompente delle artiste donne della New Pop Art, raccolte intorno alle Nana dansant di Niki De Saint Phalle, sospese dentro un tornado di tessuti sgargianti, in una sensuale esplosione di vita e femminilità. La presenza artistica femminile è inoltre valorizzata dalle opere di artiste quali Ilaria Rezzi, vicina alla corrente pop surrealista che, con tecnica abile e potente, ci porta in un regno incantato popolato da omini blu; Ludmilla Radchenko, con la sua arte “urlata” e piena di ironia; Erika Calesini e gli oggetti esausti trasformati in qualcosa di utile e funzionale; Olivia Gozzano, che fonde fotografia e tecnica pittorica in una continua ricerca tra spirito e materia; Annalisa Benvenuti con le sue sculture in metallo, e ancora Sandra Tomboloni, Elena Arzuffi, Laura Lanci, Rita Mancini, Marina Roos.
Infine, ma non certo per importanza, l’ultima direttrice del percorso espositivo ci porta nel cuore della Roma degli anni Sessanta, alla riscoperta delle radici italiane della Pop Art che affondano nella Scuola di piazza del Popolo, nata presso il Caffè Rosati e la Galleria la Tartaruga di Plinio De Martis attorno ai fondatori Franco Angeli che realizzava quadri con stencil e vernice spray o pittura e strati di garza (in mostra con Olimpico e Olimpico svastiche), Tano Festa con i suoi dipinti monocromi (presente con la sua opera Manet del 1981), e Mario Schifano, esponente di spicco e tra le figure più poliedriche e affascinanti del gruppo (in esposizione alcune foto da lui ritoccate con smalti e l’omaggio a De Chirico Piazza delle Muse inquietanti).
A completare il percorso espositivo, le consuete installazioni ideate da Giuliano Gasparotti e Francesco Mazzei e realizzate da KIF Italia negli spazi della Vaccheria. Sia l’installazione sospesa Pixell, un riferimento all’utilizzo delle Polaroid in dialogo con il ritratto di Liza Minnelli, che la video opera Pop Mirage, all’interno della Mirror room, sono un omaggio al genio di Warhol che ha rivoluzionato il modo di produrre arte nella sua Factory; mentre Hurricane è un tornado di colori fluorescenti che travolge le Nana dansant di Niki de Saint Phalle. Tre installazioni con cui KIF Italia intende mettere in evidenza i tre temi portanti della mostra: il sistema della factory, l’utilizzo dei colori e l’influenza della musica e delle celebrità.
L’esposizione, a ingresso gratuito, è realizzata dal Municipio IX Roma EUR con il supporto di Roma Capitale e la collaborazione di Zètema Progetto Cultura.
Coordinamento organizzativo a cura di Gianfranco Rosini per IconArs S.R.L.
La produzione delle ambientazioni artistiche è a cura di Kif Italia.
Il Catalogo è edito da RG – Rosini Gianfranco Gallerie d’Arte con testi storici e critici a cura di Titti Di Salvo, Giuliano Gasparotti, Francesco Mazzei e Gianfranco Rosini.
Il programma potrebbe subire variazioni
Martedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 13
venerdì, sabato e domenica dalle 9 alle 19
lunedì e festività intrasettimanali chiuso
Municipio IX di Roma Capitale