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Luglio

Domenica

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Stadio

PALATINO

Tributo ad Ada D’Adamo
Vincitrice del Premio Strega 2023
con Come d’aria
Lettura dell’attrice 𝐃𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐃𝐞𝐟𝐥𝐨𝐫𝐢𝐚𝐧

Measure of all things
La misura di tutte le cose
Jeanette Winterson

The memory of the world
La memoria del mondo
Burhan Sönmez

Das Foto schaute mich an
La foto mi guardava
Katja Petrowskaja

Valeriya Davydenko
Equilibrio in contorsione

Musiche di Teho Teardo
eseguite dal vivo da
Gabriele Coen – clarinetto basso 

Ambra Chiara Michelangeli – viola

Jeanette Winterson

Jeanette Winterson è nata a Manchester nel 1959. Adottata da genitori pentecostali, è stata cresciuta per diventare una missionaria. La cosa ha funzionato e non ha funzionato. Ben presto ha scoperto il potere dei libri e a sedici anni se n’è andata di casa per proseguire gli studi. Dopo essersi laureata all’Università di Oxford, ha lavorato per un po’ in teatro e ha pubblicato il suo primo romanzo a venticinque anni. Non ci sono solo le arance (Mondadori) si basa sulla sua educazione, ma utilizza l’autrice stessa come personaggio di fantasia. Ventisette anni dopo, Winterson ha rielaborato quel materiale dando forma al bestseller Perché essere felice quando puoi essere normale? (Mondadori). In aggiunta ha scritto dieci romanzi per adulti, oltre a libri per bambini, saggistica e sceneggiature. È docente di Nuova scrittura all’Università di Manchester. Vive nelle Cotswolds, in un bosco, e a Spitalfields, a Londra. Crede che l’arte sia per tutti e la sua missione è dimostrarlo.

Burhan Sönmez

Burhan Sönmez è nato in Turchia a Haymana, vicino ad Ankara, proviene da una famiglia curda ed è cresciuto parlando turco e curdo. Vive attualmente tra Istanbul e Cambridge. Ha lavorato come avvocato a Istanbul prima di essere rifugiato politico in Inghilterra per un decennio circa. Autore di cinque romanzi pluripremiati e tradotti in quarantadue lingue, dal 2021 è presidente del Pen International. Ha ricevuto il Václav Havel Library Award e il Premio EBRD per la letteratura. Ha tenuto lezioni di letteratura all’Università METU di Ankara e scrive per varie testate, tra le quali figurano «The Guardian», «Der Spiegel» e «la Repubblica». Riconosciuto come una delle rivelazioni del panorama narrativo contemporaneo, ha pubblicato con nottetempo i romanzi Istanbul Istanbul (2016), Labirinto (2019), Nord (2021) e il capitolo dedicato a Erdogan nella raccolta di saggi Strongmen (2019).

Katja Petrowskaja

Katja Petrowskaja, nata a Kiev nel 1970, è una scrittrice e giornalista tedesca d’origine ucraina. Ha compiuto studi di lettere e slavistica all’Università di Tartu, è stata borsista a Standford e alla Columbia University laureandosi infine a Mosca. Nel 2012 ha pubblicato il suo primo libro: Die Auserwählten. Ein Sommer im Ferienlager in Orlionok, reportage di un campo estivo di Orljonok con le foto di Anita Back. Con Forse Esther, romanzo in parte autobiografico nel quale la scrittrice ripercorre l’odissea di una famiglia ebrea dall’impero asburgico a quello sovietico, ha vinto tra gli altri il Premio Strega Europeo nel 2015 e il Schubart-Literaturpreis. Vive a Berlino dal 1999 lavorando come giornalista per quotidiani quali il «Frankfurter Allgemeine Zeitung».

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