Green Art Festival nasce dall’idea, condivisa tra le Associazioni, Margot Theatre e Musicopaideia, di creare per quattro giorni un’area ecosostenibile aperta ad iniziative culturali di vario genere tutte realizzate in modo assolutamente naturale e senza supporti tecnologici. Dopo le chiusure e l’utilizzo necessario, ma a tratti indiscriminato, di tanto digitale che ci è stato imposto dalla pandemia, il miraggio di una rinascita spirituale si può realizzare con la costruzione di una sorta di piccolo villaggio culturale in cui la musica, il teatro e le arti possano essere godute direttamente in presenza e senza sprechi di energia, di persona e in modalità acustica. Cultura, Teatro, Musica e Benessere vengono messi al centro di un percorso che si articola con un cronoprogramma giornaliero da seguire a seconda dei desideri nella sua integrità o in sezioni per ritrovare il contatto con la natura, riscoprire l’ascolto e il valore dei suoni, della parola come anche del silenzio. Il tutto godibile senza strutture precostituite nell’ottica di un continuo scambio di informazioni tra gli artisti, il pubblico e il paesaggio circostante. Il Festival si propone di creare un luogo di arte, condivisione, educazione e promozione sociale fruibile sia ad adulti che a bambini, in modo da coinvolgere intere famiglie, sia residenti nella zona che in altri Municipi. L’intero Festival è concepito per essere realizzabile senza l’ausilio di elettricità, né per l’illuminazione, né per l’amplificazione: con questa scelta, il Festival vuole lanciare un messaggio per sottolineare l’importanza, anche nel campo artistico, dell’uso delle energie alternative e rinnovabili disponibili in natura.
Con queste linee guida è stata individuata come area funzionale il Parco di Prima Porta adiacente al Museo della Villa di Livia nel Municipio XV di Roma. Si tratta di un’area verde di grande respiro, con grandi alberi a fornire ombra e ampi prati a dare spazio, vicina ma non troppo addossata al centro abitato e quindi in grado di fornire anche l’isolamento acustico necessario ad attività culturali senza l’utilizzo di sistemi di amplificazione. In aggiunta al valore naturalistico della zona, non si può tralasciare l’indubbio fascino della vicinanza con il Museo della Villa di Livia, che costituisce un troppo poco approfondito polo archeologico, che può però competere con le aree del centro storico, ben più note per la loro posizione meno periferica nell’urbanistica romana.
Con questo spirito di riscoperta di emozioni sincere e spontanee, arricchimento culturale ed umano, le manifestazioni musicali, teatrali e artistiche vanno a rivolgersi sia al pubblico del quartiere che riscopre così la bellezza e le potenzialità degli spazi vicini alle loro case sia al pubblico di altre zone della capitale nonché ai turisti che vengono invece proprio a scoprire quanto di bello può offrire la zona del Municipio XV con conseguente ritorno e beneficio in termini di visibilità.
Il progetto è vincitore dell’Avviso Pubblico “Estate Romana 2022. Riaccendiamo la Città, Insieme”
Il programma potrebbe subire variazioni