A partire dal 1° agosto, la Casa del Cinema porta i suoi spettatori in alcune fra le più belle isole del Mediterraneo, con una selezione di nove film ambientati fra Procida, Capri, Ventotene, Lampedusa e le Eolie
Il ciclo si apre, venerdì 1° agosto, con Il disprezzo di Jean-Luc Godard, che ambienta il suo film a Villa Malaparte, edificio a strapiombo sul mare di Capri, una perfetta fusione di modernità tecnologica e atmosfere naturali fuori dal tempo.
Martedì 5 agosto, viene proiettato Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto di Lina Wertmüller, un classico del nostro cinema ambientato su isolotto deserto su cui naufragano Mariangela Melato, ricca, colta, borghese, repubblicana, dal Nord industriale, e Giancarlo Giannini povero, rude, incolto, comunista, dal Sud contadino.
Sabato 9 agosto è la volta de Il postino di Michael Radford, ultima interpretazione di Massimo Troisi, un film sulla poesia e sulla creazione girato fra Procida, Salina e Pantelleria.
Mercoledì 13 il pubblico assiste a Ferie d’agosto, secondo film di Paolo Virzì, che mostra lo scontro di civiltà nella Ventotene agostana tra due gruppi di famiglia in vacanza, uno di sinistra, l’altro di destra.
Domenica 17 agosto, viene proiettato Un altro ferragosto, sequel di Ferie d’agosto: ventotto anni dopo, le ideologie sembrano definitivamente tramontate e a rimanere sono solamente il cinismo e le fragili certezze borghesi.
Giovedì 21 agosto, si svolge la proiezione di Caro diario di Nanni Moretti, vincitore del premio per la miglior regia al Festival di Cannes: nel secondo episodio del film, Moretti è in viaggio nelle isole Eolie, nel tentativo di fuggire dalla frenesia della vita cittadina.
Mercoledì 27 agosto, si tiene L’isola di Arturo di Damiano Damiani, dal romanzo omonimo di Elsa Morante, una riflessione sull’età sospesa dell’adolescenza ambientata a Procida.
Domenica 31 agosto, il programma ospita Stromboli (Terra di Dio) di Roberto Rossellini in cui il contrasto tra la protagonista Ingrid Bergman, straniera, inquieta, estranea, e la terra selvaggia che la ospita diventa il nucleo di una parabola sulla solitudine, sull’incomunicabilità e sul confronto tra civiltà e natura primordiale.
Il programma si chiude, giovedì 4 settembre, con Respiro di Emanuele Crialese, una riflessione sul rapporto tra individuo e ambiente, in cui Lampedusa non è solo uno spazio geografico ma anche un territorio simbolico d’isolamento, desiderio e liberazione.
(photo © RTI S.p.A.)
Il programma potrebbe subire variazioni