MUSEO PER L’IMMAGINAZIONE PREVENTIVA – MACRO
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MUSEO PER L'IMMAGINAZIONE PREVENTIVA - MACRO

Il programma del direttore artistico Luca Lo Pinto: un unico spazio per tanti progetti espositivi

03.02.2021 ─
14.01.2025
MACRO
Via Nizza, 138

Informazioni

Museo per l’Immaginazione Preventiva è il progetto del MACRO concepito dal direttore artistico Luca Lo Pinto, un’idea espositiva pensata immaginando il museo come un magazine tridimensionale che accoglie otto esposizioni, ognuna di durata differente, in uno spazio museale dinamico capace di mettere in relazione contenuti eterogenei per una fruizione fluida del linguaggio artistico contemporaneo.

Un palinsesto espositivo triennale e plurale distribuito in otto diversi ambienti per trasformare il MACRO in un grande palcoscenico in cui coesistono situazioni, mostre, progetti che rispondono a una nuova idea di museo inteso come struttura condivisa.  Il progetto espositivo si compone man mano nel corso degli anni e di conseguenza il museo, invece di ospitare mostre, si fa mostra intesa come forma e luogo di produzione.

Il primo ambiente di Museo per l’Immaginazione Preventiva è Solo/Multi, un enorme spazio abitato da esposizioni monografiche o a più voci dedicate a figure che si muovono attraverso le discipline, sfuggendo a tentativi di classificazione, un luogo dove immaginare nuovi approcci alla mostra intesa come medium

Retrofuturo è un ambiente dove temporalità diverse si sovrappongono l’una all’altra per riflettere sul ruolo di una collezione pubblica d’arte contemporanea nel XXI secolo. Un vero viaggio temporale che collega l’esposizione permanente del MACRO, ritratta e interpretata dalle fotografie di Giovanna Silva, alle opere di giovani artisti che si susseguiranno nel corso dei tre anni: Carola Bonfili, Costanza Candeloro, Ludovica Carbotta, Gianluca Concialdi, Giulia Crispiani, Giorgio Di Noto, Beatrice Marchi, Diego Marcon, Francesco Pedraglio, SAGG NAPOLI, Davide Stucchi e altri a venire.
Dal 16 marzo 2022 si aggiungono:
Léonard Santé, alter ego di Eleonora Luccarini, è il protagonista di un progetto interdisciplinare più ampio incentrato sulla poesia dove il confine tra finzione e autobiografia è sfumato. La poesia è il mezzo attraverso il quale Léonard, quindi l’artista, cerca di comprendere il suo complesso e contraddittorio rapporto con vulnerabilità emotiva, genere, sessualità, religione, futuro e aspettative familiari.
Dancefloorensick di Riccardo Benassi, una serie di video-essays divisa in sei capitoli che – se visti uno dopo l’altro – compongono un unico flusso, suonano come un mixtape. Una collezione d’appunti che ambiscono alla poesia sapendola irraggiungibile.
Untitled di Lorenza Longhi, che fa parte di una serie di sculture realizzate a partire da un iconico sistema di design modulare svizzero, USM Haller. In scala 1:1, il sistema viene saldato visibilmente a mano e rifinito grazie a del cartone alveolare riciclato e del nastro adesivo. La scultura si disfa e agisce come una dichiarazione che assoggetta svariate strutture di potere.

Dal 17 marzo 2023:
La fontana di Smaragos, 2021 di Beatrice Celli: l’artista presenta una fonte d’acqua realizzata in ceramica per invocare e materializzare uno dei cinque demoni che, nella mitologia greca, affliggevano l’artigiano vasaio.
Denial of a Redwing Blackbird II and III (Aniconism as Figuration Urgency), 2022: il dittico scultoreo di Monia Ben Hamouda unisce procedure di produzione tecnologica e la pratica della calligrafia per indagare il tema della figurazione e dell’aniconismo, ovvero il divieto di raffigurazione del volto umano e divino come precetto di alcune religioni.
Lizard guild ship, 2023, di Diego Gualandris è un dispositivo mobile  per la variazione della luce e della percezione visiva che può essere indossato e attivato dal pubblico oppure rimanere statico ed essere osservato dall’esterno in quanto scultura.

 

Si prosegue con Aritmici, una serie di mostre-laboratorio per approfondire personalità che hanno travalicato i confini tra discipline, movimenti e generazioni o che hanno adottato prospettive eccentriche rispetto ai canoni consueti, mentre l’ambiente espositivo Polifonia prevede una serie di focus monografici concepiti ispirandosi ai metodi dell’improvvisazione musicale. L’opera di una singola figura è approfondita ed espansa attraverso la sua risonanza in altre pratiche.

Ancora interdisciplinarietà con In-Design, una stanza lasciata alla libera creatività dei graphic designer internazionali più innovativi.

Universo editoriale cartaceo e digitale: Studio Bibliografico è il programma per esplorare le potenzialità dell’editoria come mezzo per produrre e far circolare idee, arte, cultura e conoscenze, in un circuito alternativo a quelli ufficiali. 

Palestra, invece, è uno spazio a disposizione degli artisti per testare opere d’arte in fieri o non ancora del tutto compiute.

Interamente dedicato all’ascolto di musica sperimentale registrata è Musica da camera, un ambiente immersivo realizzato ad hoc che offre le condizioni migliori per ascoltare, studiare e presentare le sperimentazioni di singoli musicisti o etichette discografiche come oggetti d’arte.

Il programma potrebbe subire variazioni

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