Sala Santa Rita contemporanea
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Sala Santa Rita contemporanea

Un programma di mostre, performance e installazioni

05.07.2021 ─
31.12.2021
Sala Santa Rita
Via Montanara, 8

Informazioni

Sono circa duecento le proposte ricevute e 12 i progetti vincitori del “Bando di selezione Sala Santa Rita 2021” promosso dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale e affidato in gestione all’Azienda Speciale Palaexpo nell’ambito della sua missione di “Polo del contemporaneo”. Il progetto è nato dall’idea di mettere a disposizione degli operatori della Capitale uno spazio “aperto” nel quale sperimentare la convivenza dei molteplici fattori, diversi per natura o notorietà, che rendono Roma il luogo fertile della cultura contemporanea. È a questo fine, infatti, che l’Azienda Speciale Palaexpo ha voluto considerare e valutare progetti espositivi basati su opere d’arte proposte senza preclusione di alcun mezzo, invitando a partecipare artisti, critici d’arte e curatori, galleristi, comunità creative e associazioni, operatori culturali, sia pubblici che privati.

La Sala Santa Rita viene quindi restituita alla città con un nuovo progetto tutto dedicato alla cultura contemporanea: pittura, scultura, installazione, installazione sonora, video e performance. Nel loro insieme, le opere dei progetti selezionati presentano mezzi e linguaggi diversi ma sono tutti accomunati dall’attenzione rivolta allo spazio della ex-Chiesa di Santa Rita in Piazza Campitelli.

L’inedito programma, a ingresso gratuito, prende il via dal 5 luglio per proseguire poi continuativamente, al ritmo di una presentazione ogni due settimane, fino al 31 dicembre 2021.

A inaugurare questo percorso artistico lungo sei mesi è il collettivo Numero Cromatico con il progetto Don’t You Forget About Me, a cura di Daniela Cotimbo, che indaga le potenzialità e gli effetti dell’Intelligenza Artificiale.

Segue da metà luglio, il progetto Alizarina di Gaia Bellini, frutto di un lungo e approfondito studio sulla storia e la potenza del simbolismo del colore naturale.

Nei primi quindici giorni di agosto, nel Progetto per Chiesa di Santa Rita da Cascia in Campitelli curato da Sabrina Losenno e Beatrice Marotta, le opere di Luca Arboccò e Francesco Pozzato, si interrogano sulla storia del monumento che le ospita, sul suo spostamento e sul suo rapporto con l’esterno. Sul tema dello spostamento della chiesa si basa anche la video animazione Mutabilia di Edoardo Tedone che viene allestita dalla seconda metà di agosto.

Da settembre, l’Associazione Villam presenta Lo spiracolo di Santa Rita, un lavoro di Valeriana Berchicci, a cura di Anita Calà, incentrato sui fondamenti della fotografia.

Letizia Scarpello propone, dalla seconda metà di settembre, Spring Cleaning, una performance che unisce l’aspetto pratico a quello spirituale, legata all’usanza ebraica di pulire la casa nel periodo della Pesach.

Da ottobre, Clamor di Jacopo Belloni, Beatrice Favaretto, Giorgia Garzilli, Diego Gualandris, Pietro Librizzi suggerisce l’immaginazione di uno spazio fluido e mutante attraverso un’installazione realizzata in cartapesta.

Nella seconda metà di ottobre, Marco De Rosa presenta Arrotino, a cura di Valentina Muzi, nella quale il linguaggio della sound-art si lega a un elemento “banale” che anima, ancora oggi, le vie dei quartieri della Capitale.

Nei primi quindici giorni di novembre, il lavoro di Aurelio Di Virgilio, dal titolo Sexy Movers, si inserisce all’interno di Sala Santa Rita con una performance site-specific focalizzata sull’incontro con l’altro.

Nella seconda metà di novembre, Sabrina Mezzaqui, proposta dalla Galleria Continua, espone l’opera Bianco naturale nata all’interno di un lavoro collettivo.

A dicembre Marzio Zorio, presenta Biblioteca, con testi di Ilaria Peretti. Un’installazione sonora e partecipativa intesa come un’investigazione sulla scrittura e sul valore comunitario di cui è portatrice.

Termina il percorso del progetto artistico lungo sei mesi, l’opera di Ozge Sahin dal titolo La memoria collettiva, articolata in un’installazione e in una performance che sono il frutto di una nuova percezione del tempo maturata durante il lockdown 2020-2021.

Il programma potrebbe subire variazioni

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