Progetto Li-Fi e riapertura della Casa romana nei sotterranei del Museo

Progetto Li-Fi e riapertura della Casa romana nei sotterranei del Museo

Al Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco arriva una modalità di visita innovativa e sperimentale per conoscere la collezione permanente e riscoprire il sito archeologico nei sotterranei


Dal 6 gennaio al 20 febbraio (con possibilità di proroga) al Museo Baracco l’antichità incontra l’innovazione sostenibile con il nuovo progetto Li-Fi, i visitatori hanno l’opportunità di approfondire una selezione di opere della collezione permanente attraverso un’esperienza innovativa che consente una modalità di visita con tecnologia senza fili. Con l’occasione riapre al pubblico la casa romana nei sotterranei del Museo.

Il progetto fa parte dei 43 vincitori – su 126 partecipanti – del bando “L’impresa fa Cultura” indetto dalla Regione Lazio per promuovere, attraverso l’uso di nuove tecnologie, il patrimonio culturale del Lazio.

Il Museo Barracco è tra i primi musei al mondo a dotarsi del sistema Li-Fi, acronimo di Light Fidelity.
Un meccanismo di comunicazione tra i più moderni e innovativi che consente di trasmettere informazioni e immagini in modalità wireless, mediante la modulazione della luce, da appositi faretti LED (trasmettitori) ai dispositivi mobili dei visitatori dotati di fotocamera (ricevitori).
Per fruire dei contenuti multimediali di approfondimento, rispetto al percorso di visita ordinario, basta scaricare l’apposita App e posizionare lo smartphone o il tablet sotto la luce del faretto Li-Fi.
Una soluzione realizzata con attenzione a modalità di fruizione non tradizionali: è presente infatti una doppia modalità di fruizione, sia per vedenti che per non vedenti (o ipovedenti), grazie all’utilizzo di tracce audio realizzate a partire dai contenuti testuali.

La sperimentazione coinvolge una selezione di 14 punti di interesse, di cui 9 nelle sale al piano terra e al primo piano e 5 nella c.d. Casa romana, risalente nelle sue principali strutture documentate al IV secolo d.C. e situata nei sotterranei del museo, che riapre al pubblico per l’occasione dopo oltre 20 anni di chiusura.

La scoperta dei resti nei sotterranei del Museo Barracco è fortuita e risale al 1899, nel corso dei lavori di parziale demolizione dell’edificio rinascimentale, che dal 1948 ospita il Museo, realizzati per l’apertura del nuovo asse viario di Corso Vittorio Emanuele.

La domus, che non è accessibile al pubblico dal 2000, è straordinariamente aperta fino al 27 marzo, solo il venerdì, sabato e domenica.

La riapertura temporanea della Domus, legata alla sperimentazione, è solo il primo passo di un più ampio e complesso progetto di valorizzazione del sito.

L’ingresso è gratuito, tutte le info sul sito.