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PROMETEO E IL SUO DOPPIO
Spettacolo con ascolto in cuffia di Pina Catanzariti tra "Prometeo incatenato" di Eschilo e "Frankenstein" di Mary Shelley
Nell'ambito di Teatro Mobile con il Performing media
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Spettacolo con ascolto in cuffia di Pina Catanzariti tra "Prometeo incatenato" di Eschilo e "Frankenstein" di Mary Shelley
Nell'ambito di Teatro Mobile con il Performing media
Il tema fondante è il rapporto tra l’uomo e la sua natura, l’ineluttabile percorso verso un’ecologia che nega e trascende la possibilità di vivere e di essere felici, di scegliere il bene contro il male, di scegliere tutti e non il potere. Tra Prometeo incatenato di Eschilo e Frankenstein di Mary Shelley si presenterà un progetto di viaggio ed ascolto in cuffia, momento di riflessione sull’umano, l’umanità, la solitudine, la follia ed il coraggio di scegliere, il folle ed il mostruoso del nostro essere. In bilico tra artisti/artefici del proprio destino e dittatori impazziti dell’intera umanità, coscienti distruttori di risorse, implacabili assassini dei propri simili. Dove l’uomo da solo non riesce ad uccidere, l’aiuto della tecnologia lo rende annientatore. Nessuna speranza, nessun futuro, la scienza domina ormai l’uomo, nonostante fosse l’unica possibilità che aveva l’uomo per salvarsi. Un lavoro di studio e di approfondimento, esito di passate esperienze dedicate a questo testo e propedeutico e basilare alla realizzazione scenica, trarrà la sua ragione primaria dal celebre saggio L’asse verticale o le ambiguità di Prometeo di Jan Kott (The Eating of Gods, 1972). La riflessione di Kott che parte dal Prometeo incatenato di Eschilo, Le opere e i giorni di Esiodo e il celebre coro di Antigone e porta (sopra, prosegue il tempo del terrore senza limiti, sotto, ancora, l’arte è troppo più debole del fato), per l’asse Rosseau, Levi Strauss, al nostro tempo con una serie di incomparabili suggestioni. Prometeo significa “colui che conosce in anticipo” ed è la metafora dell’uomo di scienza che cerca di spiegare ciò che altrimenti risulta inspiegabile. E che, nonostante questo, come un cieco, non riesce a modificare il destino umano.
Drammaturgia Pina Catanzariti
con Galliano Mariani e con Claudia Frisone, Raffaele Gangale Claudio Molinari, Nicola Pecora e la partecipazione straordinaria di Evelina Meghnagi, musiche Felice Zaccheo
regia Marcello Cava
Il programma potrebbe subire variazioni
Teatro Mobile
Interventi di performing media nelle "periferie eccentriche” con un programma di eventi disseminati in tutta la città
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