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Tiziano senza fine
Docufilm 2022 di Luca e Nino Criscenti proiettato nell'Auditorium dell'Ara Pacis (ingresso da Via di Ripetta, 190)
Docufilm 2022 di Luca e Nino Criscenti proiettato nell'Auditorium dell'Ara Pacis (ingresso da Via di Ripetta, 190)
Dopo le proiezioni di Palazzo Reale di Milano, del teatro di Ca’ Foscari a Venezia, in Apriti Cinema agli Uffizi, alla Galleria Borghese, il Docufilm Tiziano senza fine, prodotto dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore e Land Comunicazioni, è per la seconda volta ospitato a Roma, venerdì 28 ottobre, all’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis.
L’evento è dedicato ad Augusto Gentili, già professore di Storia dell’Arte veneta all’Università la Sapienza di Roma e di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Ca’ Foscari di Venezia. È membro del Consiglio scientifico della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore.
In soli 52 minuti viene raccontata la grandezza di un artista come Tiziano, lasciando parlare soprattutto le sue opere. Con semplicità narrativa e precisione storica il docufilm ne svela le radici, i contesti, i rapporti, la fortuna e pure le pene.
È quanto si è proposta di realizzare la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, commissionando un racconto visivo a due autori di documentari d’arte, Luca e Nino Criscenti, accompagnati dal commento di tre autorevoli storici dell’arte, Enrico Maria Dal Pozzolo, Augusto Gentili e Stefania Mason, e con il commento musicale del compositore Matteo D’Amico.
Il risultato filmico si sgrana tra sguardi, voci, suoni: un insieme per entrare nella vita, privata e pubblica, e nell’opera di Tiziano, dai suoi primi passi ai suoi ultimi segni sulla tela. Un racconto, sui luoghi dei suoi giorni – le montagne del suo Cadore, i colori della sua Venezia – e con le sue opere, viste là dove si conservano, nelle chiese, nei palazzi, nei musei di mezzo mondo. La sua vita, la sua pittura: i personaggi che ha ritratto e i ritratti di sé stesso, le sfide, gli amori, le pene. Un percorso cronologico, con le voci dei tre studiosi che si alternano agli sguardi sui dipinti, colti nell’intero e sezionati nei dettagli, alla ricerca della loro identità. Sguardi senza voci, accompagnati dai suoni. Non tutte le opere, non un catalogo, ma quasi tutti i capolavori, scelti per tratteggiare al meglio le fasi della storia di Tiziano.
Quando scende dalle montagne del Cadore è solo un ragazzo. Arriva in una Venezia al culmine della sua gloria portando negli occhi i colori della sua terra. E riesce a raccogliere l’eredità di una grande tradizione pittorica, assorbendo le novità di Giovanni Bellini e lavorando fianco a fianco con Giorgione agli affreschi del Fondaco dei tedeschi.
Da quel momento Tiziano non si ferma più, attraversa tutto il Rinascimento, contribuendo a scriverne la storia, per lasciare un’eredità che verrà raccolta dai più grandi maestri della pittura europea, da Rubens a Caravaggio, da Rembrandt a Velazquez, da Delacroix agli impressionisti francesi.
Un viaggio nel mondo di Tiziano, «il pittore più geniale e più innovativo» (Stefania Mason), «l’erede della cultura umanistica veneziana» (Enrico Maria Dal Pozzolo) e un artista che «dura secoli e rimane per secoli» (Augusto Gentili).
Il programma potrebbe subire variazioni
Auditorium dell’Ara Pacis
via di Ripetta, 190
gratuito all’evento
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Auditorium dell’Ara Pacis
via di Ripetta, 190
Web: www.arapacis.it
gratuito all’evento
Si consiglia la prenotazione a centrostudi@tizianovecellio.it
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
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