SENTIERI ECLETTICI
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SENTIERI ECLETTICI

Mostra di arti visive multidisciplinari

Nell'ambito di Dominio Pubblico – Youth Fest 2024

25.06.2024 ─
30.06.2024
Teatro India
Lungotevere Vittorio Gassman

Informazioni

Esposizione di arti visive multidisciplinari a cura di di Dominio Pubblico con la supervisione di Chiara De Angelis, direzione Arti Visive del Teatro del Lido di Ostia

Opere di Abel, Aurora Ghezzo, Asayuna, Agnese Zavoli, Andrea Zendali, Elena Lunelli, Fabio Samela (Fab(b)io), Letizia Monti (Collettivo il Nido), Giovanni Telve, KENJI
Bando New Breath
Il percorso espositivo Sentieri Eclettici spazia tra differenti tecniche artistiche. Il concetto di “sentiero eclettico” è stato pensato in riferimento sia al percorso dello spettatore all’interno della mostra, sia alla scoperta e all’entusiasmo del tracciare nuovi itinerari artistici. Questo tema è principalmente legato ai giovani artisti emergenti che, per la prima volta, espongono la loro arte in un festival. La mostra è suddivisa in blocchi tematici che racchiudono e restituiscono al pubblico l’idea di confronto e dialogo tra le varie arti. Sono presenti tre progetti fotografici, un progetto di arti grafiche, un progetto poetico, un’installazione e diversi live painting artistici. Ospite dell’esposizione, l’artista romano Kenji, autore del visual originale del Festival. Sentieri Eclettici è un lavoro sulla ricerca dello spazio, sull’identità e sulla sperimentazione, che intende dare voce alla creatività della nuova generazione.


Chi viene e chi va 
– Asayuna
progetto poetico su carta

“Chi viene e chi va” rappresenta il caotico andirivieni degli affetti, amicali e romantici, nella linea temporale che ognuno di noi è chiamato a vivere; tutti vengono in un momento, se ne vanno in quello successivo. Tutto ciò che ci rimane è il ricordo e chi resta a viverlo assieme a noi. Le tematiche dei componimenti variano dall’amore alla perdita, dai traumi esistenziali all’abuso, la guarigione, il rapporto con la propria immagine ed il proprio corpo. Il volume attualmente conta 448 pagine nelle quali ciascuno dei 199 componimenti è associato ad un’illustrazione inedita, una rielaborazione di una stampa grafica originale, o un ricalco di opere antecedente realizzate. Dal 2023 è in corso uno sviluppo della raccolta in chiave digitale: un’espansione in Realtà Aumentata dei componimenti poetici illustrati, rielaborati con l’utilizzo dell’animazione in 2.5D. È possibile monitorarne i progressi su tutti i canali social.

Furyu  – Letizia Monti (Collettivo Il Nido)
video arte

Fūryū fa riferimento a un antico termine cinese che letteralmente significa “scorrere del vento”; un fluire continuo sempre diverso e sempre uguale, sinonimo dell’essere in cammino e della fugacità di tutte le cose, secondo Basho proprio questo fūryū abita poeticamente l’uomo: “Migrare col vento sarebbe una forma singolare dell’abitare. Si abita, si attraversa in viaggio.” Per furyu si intende quell’entità ultima insita nel corpo e nel mondo che il corpo abita. L’opera fluisce e il fruitore è libero di “immergersi” per il tempo che ritiene opportuno; il video consiste in un montaggio di scene – urbane e rurali – a camera fissa ciascuna con una propria individuale durata. Al centro di ogni inquadratura la figura dell’artista – immobile, neutra, volta di spalle allo spettatore – interagisce con lo spazio circostante, con la realtà che, attraverso il suo corpo, circonda il fruitore stesso. Il quale, come per la prima volta, si rende conto di ciò che lo abita, nel tentativo di assorbire il suo tempo per scoprire chi e che cosa può diventare.

Il bosco e l’abisso – Aurora Ghezzo
tecnica mista

“Il bosco e l’abisso” è un diorama da esplorare al buio realizzato con tecnica mista. Nato da una storia d’amore profondamente turbolenta, il bosco è uno sconosciuto in cui addentrarsi curiosi muniti di una lanternina. L’abisso è quel groviglio blu e verde di pennellate rabbiose in cui è facile perdersi.

Il grido di una generazione – Abel
fotografia di reportage

Anno tra il 2022 al 2024. Sono foto che cercano di rappresentare l’ attivismo a Firenze, che siano manifestazioni transfemministe, antifasciste o per la lotta al cambiamento climatico… la ricerca si basa su attimi di lotta.

Fab(b)io – Fab(b)io
fotografia digitale

al giorno d’oggi…quanto può fare un like?

Senza titolo; Nuclei – Agnese Zavoli
incisione, tecnica utilizzata collografia su zinco

Per l’artista l’incisione è sempre un tuffo nell’inconscio, del suo sentire più privato e profondo. Quest’opera in particolare è l’autoritratto di questa oscura parte di sé, di quel grido quasi inumano, primordiale, principiale; di quell’urlo agghiacciante dell’indipendente ed autonoma bestia senza volto (o impulso creativo) che, in costante stato di veglia, la guida incontrollabile nella realizzazione di ogni suo lavoro calcografico.

Terra di nessuno – Elena Lunelli
cianotipia

Il progetto “Terra di nessuno” rappresenta il non binarismo di genere proiettato in un mondo ideale, dove sono abbattuti pregiudizi, odio e paura della diversità, favorendo nuovi punti di vista e d’incontro. Questa realtà è rappresentata dalla natura che agisce come ponte d’unione e un luogo di spazio intermedio senza confini. Il progetto racconta la storia di: Este, Ash e Dafne, tre persone non binarie.

Leggerezza – Andrea Zendali
video arte

Andrea Zendali ha una sezione delle note del telefono dedicata a ciò che vede durante la giornata e che gli grida: “decontestualizzami!”. Perturbazioni, aritmie, eccezioni: in generale piacevoli sorprese. Qui ne mette in scena alcune tra vento e plastica, in 4:3 per lasciare fuori il resto. Mentre girava una delle scene principali una passante gli ha detto che, da spettatrice, ha provato leggerezza. Ha messo lei a fuoco il titolo per lui.

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