WHITEFACE
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WHITEFACE

Première italiana della videoinstallazione di Candice Breitz

Nell'ambito di Riverberi

20.06.2024 ─
02.07.2024
La Pelanda, Mattatoio di Roma
Piazza Orazio Giustiniani, 4

Informazioni

Anno di creazione 2022, Durata 35’

Première italiana
Foyer 1, Mattatoio, La Pelanda

Whiteface (2022) raccoglie un’ampia gamma di filmati che documentano persone bianche mentre parlano di razza. Candice Breitz attinge a un archivio pluriennale in cui ha raccolto voci di figure politiche di spicco e di conduttorɜ di telegiornale e talk show, così come di YouTuber meno notɜ o anonimɜ, che coprono le prospettive dellɜ bianchɜ sull’ ideologia neonazista, la propaganda di estrema destra, razzismo quotidiano e la postura dei “bianchɜ buonɜ”.
Vestita di una sola camicia bianca e lenti a contatto da zombie, durante lo sviluppo dell’opera Breitz alterna una serie di parrucche bionde di poco valore, tra cui spicca la sua chioma color platino. Tra le figure che popolano l’opera, la presenza di Breitz priva di parrucca serve a riconoscere la sua stessa relazione di appartenenza alla bianchezza. Sebbene alcune delle voci incorporee che Breitz riproduce in lip-sync siano ben riconoscibili (Tucker Carlson, Rachel Dolezal, Bill Maher, Richard Spencer e Robin DiAngelo fanno tutti dei camei vocali), la satira pungente dell’artista non si focalizza su nessun biancǝ in particolare. Piuttosto, Breitz cerca di rendere visibile la condizione della bianchezza.
Candice Breitz (Johannesburg, 1972) è un’artista che ha esposto le sue videoinstallazioni in tutto il mondo. Nel corso della sua carriera Breitz ha esplorato le dinamiche attraverso cui lɜ individuɜ diventano se stessɜ in relazione a una comunità più ampia, sia essa la comunità immediata che si incontra in famiglia o le comunità reali e immaginarie che sono modellate non solo da questioni di appartenenza nazionale, di razza, genere e religione, ma anche dall’influenza sempre più innegabile dei media mainstream, come la televisione, il cinema e altre culture popolari. Più di recente, il lavoro di Breitz si è concentrato sulle condizioni in cui si produce l’empatia, riflettendo su una cultura globale satura di media, in cui la forte identificazione con lɜ personaggɜ di fantasia e le celebrità va di pari passo con l’indifferenza diffusa nei confronti delle avversità del mondo reale. Nel 2022 ha completato The White Noise Trilogy, un trio di video-installazioni multicanale che include Love Story (2016), TLDR (2017) e Whiteface (2022). Breitz si è laureata presso l’Università del Witwatersrand (Johannesburg), l’Università di Chicago e la Columbia University (NYC). Ha partecipato all’Independent Studio Program del Whitney Museum e nel 2005-2006 ha guidato la residenza “Le Pavillon” del Palais de Tokyo, come artista in visita. Dal 2007 è docente presso la Hochschule für Bildende Künste di Braunschweig (Università d’Arte di Braunschweig). Breitz vive e lavora a Berlino.

Il programma potrebbe subire variazioni

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