Proseguendo una ricerca che tra drammaturgia classica, rilettura del patrimonio del Novecento (non ultimo il riallestimento del capolavoro Einstein on the beach) e una visionarietà nutrita dai linguaggi digitali, si è imposta come una delle più originali del panorama teatrale internazionale odierno.
«Cosa rende Angela, Angela?» Insieme all’artista multimediale Markus Selg, Kennedy tratta l’esistenza di questo personaggio (suo probabile alter-ego) come uno schema drammaturgico. Situazioni quotidiane, malattia e guarigione, veglia e sonno, nascita e parto, invecchiamento e morte diventano riflesso delle innumerevoli esperienze di cui Angela si compone e che spesso sono il risultato del racconto altrui. Perché Angela potrebbe essere solo uno strano loop, una sequenza priva di fine.
Susanne Kennedy e Markus Selg esplorano il nuovo equilibrio di potere che esiste tra corpi, oggetti e macchine. La loro estetica post-umanista, multimediale, costruita su giochi di maschere, dialoghi sincronizzati e i “doppelgängers” del folklore germanico, interroga l’evoluzione del nostro immaginario, del modo in cui narriamo e raccontiamo la nostra identità, il nostro essere umani.
Il programma potrebbe subire variazioni