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What why WET?
Mostra dedicata alla rivista "WET: The Magazine of Gourmet Bathing", raccontata attraverso lo sguardo e la voce del fondatore Leonard Koren
Nell'ambito di MUSEO PER L'IMMAGINAZIONE PREVENTIVA - MACRO
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Mostra dedicata alla rivista "WET: The Magazine of Gourmet Bathing", raccontata attraverso lo sguardo e la voce del fondatore Leonard Koren
Nell'ambito di MUSEO PER L'IMMAGINAZIONE PREVENTIVA - MACRO
WET: The Magazine of Gourmet Bathing è stata una rivista fondata nel 1976 a Venice, California, dall’artista, editore e scrittore Leonard Koren. Attraverso 36 numeri pubblicati in un arco di quasi sei anni, WET si è imposta, prima nel panorama statunitense e poi in quello internazionale, come un luogo di sperimentazione editoriale, grafica e narrativa, attirando attorno alla sua redazione artisti, fotografi, designer e scrittori, invitati a dare voce, con assoluta libertà, alle loro visioni e intuizioni più audaci.
Il concetto di “Gourmet Bathing”, letteralmente un’idea di “bagno per intenditori”, sfuggiva volontariamente da qualsiasi definizione rigida: da un lato una velata parodia di un certo mondo delle riviste di lusso, dall’altro “un assalto al buon gusto e al pensiero lineare”, la metafora di un approccio alla vita in cui sensualità, umorismo, serietà e assurdità si mescolano, diventando strumenti per osservare e scardinare alcuni dei costumi sociali del tempo. La natura evanescente e al tempo stesso allusiva del “Gourmet Bathing” ha permesso alla rivista di accogliere contenuti sempre più radicalmente eterogenei, con la sola e costante intenzione di solleticare e disorientare le aspettative dei suoi lettori.
Attraverso lo sguardo e la voce del suo fondatore Leonard Koren, la mostra, ospitata nella sezione STUDIO BIBLIOGRAFICO del museo, ripercorre la traiettoria di WET dalle origini – la rivista nasceva come un’estensione dei bath parties, le singolari feste organizzate da Koren per ringraziare i collaboratori dei suoi progetti artistici – fino alla chiusura avvenuta nel 1981. Le pareti della sala espositiva, come fossero le pagine di una grande rivista, accolgono frammenti testuali e visivi che raccontano il complesso immaginario di WET Magazine tanto nei suoi aspetti editoriali quanto sociali; a completare il racconto un intervento acustico costituito da un insieme di tracce musicali che ricostruiscono, in filigrana, il paesaggio sonoro che caratterizzava e alimentava la redazione della rivista.
Crediti foto: da WET Magazine gennaio-febbraio 1978. Foto di Jim Ganzer
Il programma potrebbe subire variazioni
Azienda Speciale Palaexpo
Il programma del direttore artistico Luca Lo Pinto: un unico spazio per tanti progetti espositivi
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