Teatro di Roma: Più di un Teatro | Stagione 2024-2025

Teatro di Roma: Più di un Teatro | Stagione 2024-2025

Un palinsesto ricco di grandi classici di ampio respiro affiancati alla drammaturgia contemporanea e al teatro di ricerca e sperimentazione

03.10.2024 ─
15.06.2025
Teatro India - Teatro Argentina - Teatro Torlonia

Informazioni

48 spettacoli, 11 produzioni, 10 coproduzioni, 27 ospitalità, questi i numeri della Stagione 2024/2025 del Teatro di Roma, che va letta un po’ come un palinsesto, termine che al giorno d’oggi viene associato soprattutto al campo televisivo, ma che ha un’antica origine filologica che indica la complessità dei ‘sottotesti’.

La scelta del claim PIU’ DI UN TEATRO vuole comunicare proprio questo: proposte diverse fatte in tre luoghi diversi, rivolte a pubblici diversi. Un palinsesto ricco.

È la prima Stagione di Luca De Fusco con la nuova governance costituita dal Consiglio di amministrazione: presidente Francesco Siciliano, vicepresidente Danilo del Gaizo, Natalia Di Iorio, Daniela Traldi e Marco Prosperini.

Due i progetti o, meglio, i filoni di ricerca: il primo dedicato ad Annibale Ruccello, drammaturgo contemporaneo del quale sono stati programmati tre titoli che ce lo restituiscono in tutta la sua complessità di autore: Le 5 rose di Jennifer (regia di Geppy Gleijeses), Anna Cappelli (regia di Claudio Tolcachir) e Ferdinando (regia di Arturo Cirillo). Il secondo sul tema della cultura ebraica e insieme sulla tragedia dell’antisemitismo La banalità dell’amore di Savyon Liebrecht con l’adattamento e la regia di Piero Maccarinelli, A torto o a ragione, di Ronald Harwood per la regia di Giovanni Anfuso e Il Golem di Majorga per la regia di Jacopo Gassmann.

L’obiettivo per il Teatro Argentina è quello di rafforzare la sua identità di luogo d’elezione per il “grande teatro”, ovvero un teatro capace di guardare da una parte agli artisti di più solida capacità e fama, e dall’altra ad un pubblico ampio, composito per età e formazione, per gusti e sensibilità, ma insieme appassionato a quest’arte che abbraccia sia i classici, sia testi più legati alla contemporaneità.

Per il Teatro India l’accento viene posto sulla sperimentazione dei nuovi linguaggi (e anche dei giovani artisti) e sulla drammaturgia contemporanea, in attesa della riapertura del Teatro Valle che permetterà di fare una distinzione maggiormente marcata.

Tra gli spettacoli dedicati soprattutto alla ricerca e al teatro di sperimentazione e ai giovani autori ci sono La morte a Venezia con una rilettura di Liv Ferracchiati del testo di Mann, Never Young di Biancofango, Radio Argo di Igor Esposito e Napsound di Anna Ammirati, Officina Prometeo di e con Francesco Picciotti, Il giorno in cui mio padre mi insegnò ad andare in bicicletta, da un racconto di  Sandro Bonvissuto, Autoritratto, del drammaturgo e interprete Davide Enia e Il cavaliere inesistente di Calvino per la regia di Tommaso Capodanno.

Tra gli spettacoli di drammaturgia contemporanea ritroviamo La leggenda del santo bevitore con Carlo Cecchi, Amori rubati tratto da un testo di Dacia Maraini, La ferocia dal romanzo di Lagioia per la regia di Michele Altamura e Gabriele Paolocà. E invece per i classici, realizzati con sensibilità fortemente contemporanea, sono in programma Le tre sorelle di Čechov con la regia di Claudia Sorace, Una relazione per un’Accademia, da un testo di Franz Kafka, per la regia di Luca Marinelli e Riccardo III di William Shakespeare, per la regia di Luca Ariano.

Spettacoli e tante iniziative culturali sono previsti al Teatro Torlonia dove andranno in scena: Giovanna d’Arco della poetessa e studiosa Maria Luisa Spaziani (quest’anno ricorrono i dieci anni dalla morte), un testo che ci consegna una versione “dissidente” sulla Pulzella d’Orléans in cui si ipotizza che non bruciò sul rogo, ma si salvò sposandosi. La regia è di Luca De Fusco, nei panni della protagonista la giovane Mersila Sokoli. Racconti Romani è un ciclo di messe in scena di racconti di ambientazione romana, selezionati da Emanuele Trevi, di autori come Alba de Cespedes, Antonio De Benedetti, Ennio Flaiano, Natalia Ginzburg, Goffredo Parise, Elsa Morante, Alberto Moravia, Anna Maria Ortese, Ercole Patti, Pier Paolo Pasolini, Goliarda Sapienza, Enzo Siciliano. Esagerate! di e con Cinzia Spanò, è uno spettacolo dedicato alle donne, una commedia che è anche una denuncia su tutto quello a cui le donne ancora oggi non hanno diritto. Segue Elena, testo di Ghiannis Ritsos che ci offre una versione di questa figura dell’antichità completamente ribaltata rispetto a quella che la tradizione letteraria ci ha donato. In scena Elena Arvigo che firma anche la regia. E, infine, Così… vi pare da Luigi Pirandello scrittura scenica e regia di Riccardo Caporossi, spettacolo che si concentra su due monologhi chiave del testo di Pirandello: quello della signora Frola e quello del signor Ponza, entrambi convinti della pazzia dell’altro. Otto narrazioni musicali, in collaborazione con Roma Tre Orchestra, appuntamenti dedicati ad alcuni tra i principali autori della storia della musica: Brahms, Wagner, Grieg, Stravinskij, Schubert, Mendelssohn, Bach, Beethoven. Ogni incontro sarà introdotto da un musicologo che offrirà una sorta di guida all’ascolto parlata. Sempre al Teatro Torlonia, Voci e racconti, una nuova rassegna a cura di Oscar Pizzo, basata sulla parola intesa come parola poetica, conversativa e di prosa, indirizzata proprio all’idea del Teatro Torlonia come luogo di riflessione della società contemporanea.

In continuità con il progetto artistico, la Stagione anche quest’anno propone sconfinamenti in altre discipline con iniziative a più dimensioni che spaziano fra scena e divulgazione storica e scientifica, il ciclo Luce sull’archeologia che giunge all’XI edizione e la II edizione di Quando la scienza fa spettacolo: Acqua, Aria, Terra, Fuoco. La Stagione si nutre anche di una serie di alleanze con istituzioni cittadine come Romaeuropa Festival con cui si corealizzano due spettacoli Qui Som? di Baro d’evel e House di Amos Gitai.

E prosegue anche la collaborazione con  Short Theatre con cui si condividono discipline e formati innovativi. Ma anche con il festival multidisciplinare sulla creatività Under 25, Dominio Pubblico, esempio di audience development e community engagement di cui lo Stabile è storico promotore e con l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, corealizzando progetti didattici e di produzione.

Il programma potrebbe subire variazioni

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